Libro illustrato presente presso Istituto storico di Forlì-Cesena. Fonte scheda didattica: Orecchio Acerbo Editore. Percorso didattico a cura dell’Istituto storico di Forlì-Cesena: vedi materiali in galleria
Intro
Un testo lineare, tante immagini asciutte e una storia minima che chiama in causa la Grande Storia. Un libro sulla paura e sul pregiudizio. Trovi il primo capitolo del libro nella Galleria dei materiali. Per prendere in prestito il libro contatta l’Istituto storico.
1. Vita in guerra
La fame e il freddo, la paura e la morte, la violenza e la disperazione, l’occupazione tedesca ma anche la connivenza fascista, la delazione e la solidarietà. Oggi la televisione trasmette i discorsi dei potenti e ci fa vedere le cartine geografiche dei territori colpiti dai bombardamenti: ma cosa significa vivere in guerra senza essere soldati? Cosa facevano e cosa invece non potevano fare Daniel e la sua mamma? Come si mangiava in guerra? Com’era il pane? Prova a commentare le immagini proposte. Chiediamo ai nonni di raccontarci cosa ricordano di quegli anni difficili per l’Italia (vedi il Questionario “Vita quotidiana in guerra: l’alimentazione)
2. La forza del gruppo
Apollonia è derisa dagli amici di Daniel. Un po’ controvoglia, anche Daniel si unisce al gioco. Quante cose facciamo e diciamo pur di non restare fuori dal gruppo? Abbiamo il coraggio di essere in disaccordo con gli altri? Cosa temiamo accada in caso di disaccordo?
3. La paura e il pregiudizio
Daniel sa che i nemici sono i tedeschi, eppure è terrorizzato delle streghe che mangiano i bambini, come Apollonia. La portinaia burbera sembra cattiva ma non lo è. Da cosa giudichiamo le persone? L’abbigliamento, il comportamento e le usanze che peso hanno nell’idea che ci facciamo degli altri? E le azioni e le idee? Abbiamo mai parlato con qualcuno che ci sembra ‘cattivo’ senza che abbia mai fatto nulla contro di noi? Spesso i nostri ‘cattivi’ ci sembrano così tremendi che non ci accorgiamo di nient’altro. Sapremmo dire cosa succede, oggi, nella nostra città o nel nostro Paese, di davvero grave?
4. Il colore
Una storia di paura dipinta non in nero ma a colori vivaci. L’illustratrice usa soprattutto due complementari, il rosso e il verde, che messi vicini si rafforzano a vicenda e diventano squillanti come non mai. Per questo il rosso del libro ci sembra molto rosso e il verde molto verde. I colori complementari erano molto usati da quei pittori chiamati espressionisti proprio perché volevano esprimere con forza le loro emozioni. Proviamo a dipingere da espressionisti Daniel in preda all’allegria o alla nostalgia…
GALLERIA MATERIALI
(Fare click sui titoli per visualizzare e scaricare i materiali)