GUERRA, TOTALITARISMI E LOTTA PER LA DEMOCRAZIA:
L'ESPERIENZA DI FORLì NEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE

Percorsi di approfondimento per le scuole

25 APRILE 2021

PER TUTTI: PERCORSI SUDDIVISI PER FASCE D’ETA’

Percorso a cura dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena

Senatore Prof. Roberto Ruffilli

Nasce a Forlì il 18 febbraio 1937, figlio di un operaio tubista della Fabbrica Orsi-Mangelli e di una casalinga, cresce in una condizione economica molto modesta. Rimasto perso orfano di padre, cresce con la madre, la nonna e una zia, frequentando assiduamente l’Oratorio salesiano San Biagio.
Molto dotato nello studio, grazie anche al sostegno di alcune benefattrici vicine all’ambiente salesiano – chiamate all’epoca “dame patronesse” – potrà frequentare il Liceo Classico cittadino, arrivando a conseguire la maturità nel 1956.
Vincitore di una delle 10 borse di studio (consistente di “posto gratuito” presso il Collegio maschile Augustinianum) indetta annualmente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Roberto Ruffilli s’iscriverà alla Facoltà di Scienze Politiche, laureandosi nel 1960.
Dopo essere stato ricercatore presso l’Istituto per la Scienza dell’amministrazione pubblica (ISAP), passò alla direzione – nella tumultuosa stagione della rivolta giovanile sessantottina – del Collegio Augustinianum, lasciata polemicamente nel 1970, per via delle pressioni subite dalle autorità accademiche della Università Cattolica, che lo accusavano di esser stato troppo accondiscendente con la mobilitazione di protesta. Alcuni anni d’insegnamento precario all’Università di Sassari, precederanno il suo ingresso in cattedra (1976) come Professore di Storia contemporanea all’Università di Bologna.
Negli anni ’80, l’attività di studioso si intrecciò con l’impegno diretto nella vita politica. Egli assunse un ruolo di primo piano nell’analisi del sistema politico italiano, oltre che nello studio di progetti di riforma istituzionale ed elettorale. Divenuto consigliere per le riforme istituzionali del nuovo Segretario della Democrazia cristiana, Ciriaco De Mita, fu eletto nel 1983 al Senato.
Ruffilli si farà portatore, in qualità di relatore o co-firmatario, di un centinaio di atti parlamentari (soprattutto sui temi della trasparenza e dell’efficienza amministrativa) e si ritaglierà un ruolo importante all’interno della Commissione d’inchiesta sulla Loggia P2 e della Prima Commissione bicamerale per le riforme istituzionali della storia repubblicana, la cosiddetta Commissione Bozzi (1983-1985).
Fu ucciso (tre giorni dopo la nomina a Presidente del Consiglio dell’onorevole De Mita) nella sua casa di Forlì, il 16 aprile 1988, dalle Brigate Rosse-Partito Comunista Combattente, le quali con i loro colpi di coda (l’omicidio Ruffilli sarà l’ultimo compiuto da questo gruppo armato, prima di essere sgominato dalle forze dell’ordine e dalla magistratura) riescono a interrompere gli ultimi seri e plausibili tentativi di riforma del Paese: di lì a pochi, sarebbe finita la cosiddetta Prima Repubblica italiana, caduta – infine – dopo un lungo periodo di crisi economica e politica, per i colpi dello scandalo “Tangentopoli”.

Percorso di studio e approfondimento